L'isola di Salina si estende per una superficie di 26,8Kmq., ed è seconda solo a
Lipari. Anch'essa di natura vulcanica, è costituita dalle vette dei due monti
più alti delle Eolie "Fossa delle Felci" e "Fossa dei Porri", vulcani ormai
spenti da tempo; da qui il suo antico nome Didyme, che significa Gemelli.
La formazione dell'isola di Salina ha avuto una storia
assai complessa, che si è svolta attraverso due periodi ben distinti di
attività vulcanica, separati fra loro da un lunghissimo periodo di
quiescienza. Il primo periodo è iniziato circa 500.000 anni fa, durante le fasi avanzate della glaciazione di Mindel, quando cioè il livello del mare era molto più basso di quello attuale. Si sono formate allora due isole distinte, separate fra di loro. Una ad Ovest, costituita dal Vulcano del Corvo, l'altra più ad Est, costituita da due vulcani congiunti fra loro: il Vulcano del Capo, che costituisce l'estremità Nord Est dell'isola attuale, e il Vulcano del Monte Rivi a Sud Ovest di esso. I loro crateri sono oggi difficilmente riconoscibili. In un secondo momento sul finire della glaciazione di Mindel, a Sud del Monte Rivi si è formato il Vulcano della Fossa delle Felci, che ha raggiunto la quota di quasi mille metri. Esso forma il quarto Sud Est dell'Isola di Salina, incombendo sugli abitati di Santa Marina e di Lingua. Rimaneva peraltro ancora un ampio intervallo tra questi tre vulcani orientali e il Vulcano del Corvo. Questa sarebbe stata la situazione protrattasi per parecchie centinaia di migliaia di anni attraverso tutto l'interglaciale Mindel-Riss; attraverso la glaciazione di Riss e attraverso l'interglaciale Riss Wurm. |
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In tutto questo lunghissimo periodo il mare e le
intemperie hanno fortemente eroso i fianchi di questi vulcani e le
trasgressioni marine del Tirrenaio e del Monastiriano hanno lasciato
testimonianze molto evidenti, costituite dalle spiaggie soprelevate al di
sopra del livello attuale del mare. Dopo questo lunghissimo periodo di
quiescenza l'attività vulcanica a Salina si risvegliò nel corso della
glaciazione di Wurm. Si formò allora il Vulcano dei Porri, che venne a
ricoprire quasi interamente con le sue colate laviche il vecchio Vulcano del
Corvo, ridotto ormai dall'erosione subita al solo nucleo basaltico
originario e attraversato in tutte le direzioni da innumerevoli dicchi.
L'isola di Salina, ormai unificata, assunse quindi nelle grandi linee la sua
forma attuale. L'ultimo episodio della storia geologica di Salina è
l'apertura del cratere di Pollara, avvenuta quando la glaciazione di Wurm
volgeva ormai alla fine. Una grande eruzione esplosiva distrusse allora il
fianco Nord Ovest del Vulcano dei Porri e una parte almeno del Vulcano del
Corvo che esso aveva ricoperto. Si formò allora a bassa quota il vastissimo
cratere di pollara, di cui l'erosione marina ha ormai distrutto tutta la
metà occidentale
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