Capperi amore e...malvasia

 

Di particolare importanza nell'isola è la coltivazione della vite, da cui si ricava la pregiatissima Malvasia, un vino passito dal colore ambrato (le uve vengono cioè lasciate essiccare al sole dopo la raccolta).
Il sapore dolce ed aromatico con sentori di ligustro e ginestra lo rendono un meraviglioso  vino da dessert, frutto dell'amorevole lavorazione dei terreni e della cura del prodotto tramandata negli isolani da padre in figlio.

 

 

 


Altro prodotto tipico  dell'isola è la pianta del cappero, esportato in tutto il mondo per assaporire varie pietanze.

Dopo la raccolta i capperi sono stesi ad asciugare in luogo fresco su teli di juta, per impedire loro di sbocciare. Poi si separano i capperi dai capperoni, bottoni più grandi sul punto ormai di sbocciare.

Si procede quindi alla salatura alternando uno strato di capperi a uno strato di sale marino grosso. Tale operazione avviene, solitamente, in fusti (cugniettu), o in "tinedde", ricavate da vecchie botti tagliate a metà.

Nei quattro o cinque giorni seguenti i capperi devono essere "curati", cioè travasati da una "tinedda" all'altra, per evitare che l'azione combinata del sale e del calore dovuto alla fermentazione li rovini.

Dopo circa un mese sono pronti per il consumo.

I boccioli del cappero si possono inoltre gustare "cunzati" (conditi con olio e peperoncino) o sott'olio.

L'altra parte edule della pianta è il frutto, chiamato in dialetto "cucunciu", conservato invece sott'aceto.

 

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